Traffico di armi stampate in 3D
Sempre più si sente parlare di armi realizzate con stampanti 3D e di quello che ne può derivare
Per chi non è addentro al mondo delle stampanti 3D, vi informo che ormai è possibile stampare in 3D modelli di tipo metallico ed utilizzando anche metalli molto pregiati fino a giungere al titanio
Questa tecnica permette di commissionare a più laboratori di stampa 3D distinte parti di armi da fuoco, in modo che il singolo laboratorio ha difficoltà a riconoscere l’utilizzo finale, così eludendo qualsiasi controllo sulla produzione di armi
Il primo step lo abbiamo visto con le modifiche di armi semi automatiche in automatiche ora siamo passati alla realizzazione dell’intera arma e ovviamente le forze dell’ordine preposte come Europol si sta incominciando a porre domande su come contrastare tale fenomeno
Altro aspetto, che essendo realizzate con polimeri alcune di esse sono completamente trasparenti ai normali sistemi di riconoscimento, come cerca metalli o radiogeni, per questo è necessario l’utilizzo di sistemi di Machine Learning per il loro riconoscimento
Quindi parlando in termini di Dual-Use alcune tipologie di stampanti 3D possono entrare tranquillamente in questa lista e di conseguenza andrebbe tracciata la loro vita dalla produzione allo smaltimento con dei controlli presso le aziende che le utilizzano