Stream & Streamers
Ero appena rientrato in sede, percorrendo il corridoio sento una voce proveniente da una stanza “a Carbo vien po qua” mi avvicino era uno dei sindacalisti della sede di Roma; “ma che hai combinato, c’è uno del personale venuto da Ivrea che ti cerca”, sorpreso provo a dire qualcosa “ma francamente non saprei”.
Era un periodo che seguivo clienti “complessi”, quindi preoccupato proseguo verso la segreteria della mia direzione, li appena mi affaccio mi dicono di andare immediatamente all’ufficio del personale che mi attende un collega da Ivrea.
La cosa diventava sempre più strana e preoccupante, mi dicevo tra me e me, un capo del personale espressamente venuto da Ivrea a posta, devo aver combinato qualche bel casino, è anche vero che all’epoca fui assunto da Toller direttamente da Ivrea, ma?
Recatomi all’ufficio personale, era li ad attendermi effettivamente il capo del personale che con voce tranquilla, suadente e piena mi disse: “Carboni la Olivetti ha deciso che lei da domani mattina prenderà servizio presso la direzione Telecomunicazioni, in quanto destinato ad un nuovo progetto, non mi chieda di quale progetto si tratti in quanto non lo so, quando arriverà nel suo nuovo ufficio si presenti al direttore che le darà tutte le indicazioni del caso, a tra l’altro il suo nuovo ufficio è più vicino a casa sua, arrivederci”.
L’incontro è durato meno di dieci minuti, da parte di Olivetti nessuna opzione era stata considerata, così e basta.
Ma allora pensavo, provengo dalla Forza Armata, ho ancora il NOS attivo forse sarà qualche cavolo di progetto ultra segreto in ambito militare, ma la cosa era troppo strana, ormai erano più di due anni che insieme a Cladio Pedrini avevamo messo in piedi il marketing EOM a Roma e seguivamo solo progetti particolari o molto “strani”.
La mattina successiva mi presento presso la direzione Telecomunicazioni, appena arrivato mi riceve il direttore ed un suo collaboratore, “Salve, allora l’abbiamo fatta venire presso la nostra direzione in quanto lei seguirà il progetto VoD di STET, nei prossimi giorni ci saranno le prime riunioni con il capo progetto Telecom per definire gli aspetti di fornitura Olivetti in tale progetto, buon lavoro”.
Siamo nei primi mesi del 1994, pochi mesi prima era stata costituita legalmente la Stream spa, capital venture del gruppo STET. Scopo di questa nuova azienda, pensata dal professor Miro Allione di STET International, personaggio veramente particolare con capacità di vedere nel futuro da non poco, era quello di realizzare un nuovo soggetto che sfruttasse le connessioni telefoniche per la fruizione di contenuti audio video e che i servizi di visione dei contenuti stessi fossero in modalità On Demand.
Nella prima riunione in Telecom conobbi il capo progetto Alberto Langellotti, persona estremamente preparata che a grandi linee mi spiegò cosa avremmo dovuto realizzare, mi disse anche che a breve ci avrebbe raggiunto a Roma un capo progetto di Bell Atlantic, società che in quel momento stava realizzando l’intero sistema negli USA denominato Stargazer.
Capii subito che quello che si stava andando a realizzare era qualcosa di molto pioneristico ed all’avanguardia, sia tecnologicamente sia anche filosoficamente e che avrebbe cambiato il modo in cui fruire i contenuti multimediali.
Il mio compito era quello di approntare i sistemi forniti da Olivetti, main-contractor del progetto, e farne lo startup, che detto così mi rassicurò un po, in quanto fatto molte altre volte in altri progetti anche a livello internazionale, ma questo stato idilliaco durò poco, bastò vedere il lungo elenco di apparecchiature da mettere in campo. Di tutto l’elenco credo che all’epoca ne avevo visto e conosciuto solo il 20%, si andava da una macchina MPP a sistemi Unix per terminare a problematiche di compressione audio video.
Fu quindi anche un’ottima opportunità per mettersi nuovamente in gioco e a studiare cose nuove.
In pratica si doveva far funzionare un sistema Sequent basato su multi processori Intel, con il compito di gestire un sistema nCube modello S3 a calcolo parallelo (MPP), con ben 256 processori a cui erano connessi alcuni bay di dischi da 2GB SCSI II in RAID 5 per un totale di circa 500GB ed una marea di client Silicon Graphics con la funzione di gestione dei due sistemi.
NCube a sua volta era connesso con un mega hub switch ADSL, vari metri lineari di rack, che poi aveva il compito di instradare il segnale digitale verso le case su doppino telefonico. Per la comunicazione su doppino si sarebbe utilizzata la nuova tecnologia ADSL che nel nostro caso arrivava a 1.2Mbit in download e circa 0.2Mbit in upload.
La mia prima preoccupazione fu quella di trovare il giusto personale per le varie tipologie di componenti, per questo ho attinto a due bei serbatoi: Ivrea e il laboratorio di Pisa, con quest’ultimo già avevo collaborato su un altro progetto a livello internazionale.
Da Ivrea presi un gruppo di sistemisti che seguivano le macchine di tipo MPP (Massively Parallel Processing) mentre da Pisa i sistemisti con esperienza Unix su macchine Silicon Graphics, in questo modo creai un team di circa 5-8 tecnici asseconda dei carichi di lavoro.
A questo team, poco dopo, si affiancarono via via personale proveniente da SIP che nel frattempo aveva cambiato nome in Telecom Italia.
A complicare le cose sulla macchina nCube girava un sistema della Oracle per il Content Management, che si occupava dello streaping del contenuto video in modo da garantire alte performance di flussi video, ovviamente un prototipo.
Da considerare che a quel tempo le interfacce ai dischi di tipo SCSI non andavano oltre i 40Mbit, quindi era fondamentale avere un sistema intelligente di distribuzione dei contenuti multimediali per raggiungere le performance richieste da circa 2.000 utenti VoD in contemporanea.
Nel frattempo Telecom aveva individuato nella centrale telefonica di Lanciani a Roma, come miglior sito dove installare i sistemi, che poi avrebbero dato servizio mediante il progetto SOCRATE a circa 1.000 case tra Roma e Milano per il periodo di Field Trial. La centrale in questione era tra quelle già in fase di digitalizzazione, quindi disponeva di sale libere dove installare le apparecchiature.
Ricordo la prima volta che andai con Alberto a fare un sopraluogo alla centrale di Lanciani a via Marliano, una mega gabbia di Faraday vuota, l’accesso era tele-gestito con un sistema a badge di tipo a matrice di magneti.
Quindi forte dell’esperienza fatta in passato in ambito mainframe IBM/Hitachi, organizzai la site preparation (fornitura di energia, condizionamento, pavimento flottante, etc.) e poi incominciai a prendere contatto con le società produttrici di hardware per organizzare insieme alle società di spedizione l’importazione dagli USA.
Il primo problema che riscontrai fu sul sistema nCube, tale macchina ricadeva nelle apparecchiature di interesse militare e quindi soggette e particolari ristrettezze. In effetti all’epoca, 1994, con queste macchine venivano utilizzate solo tre cose: ricerca scientifica e simulazione, calcolo delle traiettorie dei missili intercontinentali, rottura codici.
Non c’era verso di farla partire dagli USA, finché non ci venne in mente xx xxxxxxxx: xx xxxxxxx xx xxxxx xxxxx xxxxxxxxxxxxx x xxxxxxx xxxxx xx xxxxxxx xxx xxxxxxxx xxxxxxxx. xx xxxxx, xxxxx xx xxxxxx xxxxxxxx xxx xxxx Olivetti xxx xxxxxxxxxx xx xxxxxxxxxxxxxx xx xxxxxxx, xx xxxxxxxxxx xxx xxxx, xx xxxx xx xxxx xxxx xxxx xxxx.
Nell’attesa dell’arrivo delle apparecchiature avevamo terminato le attività di site preparation delle sale che avrebbero poi ospitato le apparecchiature e un piccolo ufficio.
Quindi un bel giorno arrivò alla centrale di Lanciani un bilico sigillato, scortato dal personale xxxxx xxxxxx xxxxxx xx xxxxxx xxxxxx xx xxxxx xxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxx, xxxxx xx xxxxxxxx xx xxxxx x xxxxxxx xxxxxx contenente il sistema nCube xx xxx.
Ma i problemi non erano finiti, nel l’attesa della macchina dagli Stati Uniti, avevamo verificato insieme al trasportatore che per far entrare gli imballi nella centrale telefonica, era necessario abbattere una finestra al primo piano, con annessa inferriata. Quindi una volta poggiati sul piano stradale con un braccio meccanico avremmo dovuto portare a 6 metri di altezza gli imballi per poi farli entrare dalla finestra.
E così facemmo all’arrivo del bilico, che ovviamente blocco il traffico per una intera giornata.
Giunte le macchine in centrale telefonica, si costituì il team Olivetti di tecnici provenienti da Ivrea preposti per l’installazione fisica, come anche venne fissata una riunione congiunta tra Telecom, Bell Atlantic che nel frattempo aveva inviato dagli USA un capo progetto di origine indiana e me per l’allineamento settimanale del progetto.
Lo stato di avanzamento dei lavori doveva rispettare una tempistica ben precisa, in quanto Bell Atlantic era impegnata con i suoi progettisti allo sviluppo e test del sistema in USA. A me avevano dato il compito di attivare tutto il sistema di “pompaggio video” in sei mesi.
Si era creato un ottimo gruppo, costituito tra il team Olivetti e Telecom, in grado di risolvere problematiche dalle più disparate, interessante è stato anche lo scambio culturale con i vari “personaggi” provenienti dalle aziende americane coinvolte nel progetto.
Al terzo mese diedi una brutta notizia all’indiano, tra l’altro molto in gamba, noi avevamo già terminato con tre mesi d anticipo e quindi attendavamo nuove istruzioni sul da farsi.
Assistei alla telefonata in cui lui con difficoltà cercò di spiegare al suo capo di oltre oceano, che in Italia avevamo già terminato, ed eravamo pronti per i primi test operativi, con lo stesso imbarazzo ha dovuto spiegare a Telecom che non era possibile in quanto il software non era ancora pronto.
Dietro a questo, c’era anche l’obiettivo di stabilire un primato, cioè essere il primo sistema VoD funzionante al mondo, gli americani ovviamente volevano che fosse raggiunto prima in USA.
In attesa, cercammo di impegnare il tempo in altre problematiche, Telecom riscontrò una incompatibilità sui filtri di linea nei modem ADSL, tanto che vennero dei tecnici dall’estero muniti di saldatore per sostituire un migliaio di induttanze, mentre noi ci focalizzammo sulla compressione video MPEG II.
Il sistema dove “pompare” files in formato MPEG II quindi andammo a reperire sul mercato un sistema di compressione video che da nastro betacam li portasse su file.
Alla fine scegliemmo un sistema compressione video software a due passaggi, usando un trucchetto con un transport stream MPEG I e una compressione a MPEG II, il tutto doveva essere impacchettato in un flusso di 1.2Mbit.
Il trucco di utilizzare il transport stream MPEG I che risultava molto più leggero del 2, ci permetteva di recuperare quella manciata di bit che consentivano una buona qualità video ed un flusso all’interno dei parametri previsti.
Mettemmo in piedi un ciclo produttivo di compressione video completo di Quality Control, Telecom ci forniva i betacam che contenevano i films, i quali venivano settimanalmente spediti a Ivrea per essere processati.
Dopo qualche giorno ci tornavano accompagnati da una cassetta magnetica contenente il film in formato MPEG, che a sua volta veniva caricata sul sistema nCube, quindi iniziammo a comprimere films.
Arrivò quindi il momento di caricare sui sistemi Italiani la piattaforma Stargazer ™ di Bell Atlantic completata e testata in USA, che in Italia prendeva il nome di Video Magic, subito dopo iniziarono i primi test di funzionamento.
Telecom aveva già identificato e cablato alcune case “amiche” su cui iniziare un periodo di Field Trial, quindi definita anche la data ufficiale di inizio dei test casalinghi.
A metà del 1995 il periodo di Field Trial termina per poi passare al successivo periodo di Market Trial, di conseguenza viene conclusa anche l’attività del Team Olivetti che viene sciolto.
Io lascio Ing. C. Olivetti & C. nel giugno del 1995, per poi essere assunto i primi giorni di luglio in Stream spa.
Chi c’era in quel periodo, gli Streamers come ci piaceva farci chiamare, sa di aver fatto qualcosa che era fuori del normale e che avrebbe posto le basi per qualcosa di nuovo.
ROME, April 26 /PRNewswire/ — Bell Atlantic International has signed agreements with STET, the Italian telecom holding company, and with its subsidiary SIP, Italy’s operating telephone company, to cooperate in the area of interactive multimedia TV (IMTV) in Italy and selected international markets, including deployment of Bell Atlantic’s Stargazer(TM) platform.
Bell Atlantic and STET have agreed to develop definitive agreements that enable Bell Atlantic to purchase up to a 49 percent share of STREAM, the STET subsidiary for interactive multimedia services. STREAM is the company that will develop IMTV services, applications and provide programming and content in Italy. In addition, STREAM will deploy these services in selected markets in Europe and Latin America. The joint venture company will be open to other partners, including Italian companies and others who provide information and programming.
Under its agreement with SIP, which plans to build a video dial tone network, Bell Atlantic will provide the technology, software and consulting services it has used in the United States, including its Stargazer interactive platform.
“This represents our commitment to the Italian telecommunications market, as part of our strategy to expand our network leadership into important world markets,” said Lawrence T. Babbio, Jr., chairman, president and CEO of Bell Atlantic Enterprises International. “These agreements also represent our first venture outside the U.S. with this leading technology.”
SIP plans to conduct a video-on-demand technical trial by the end of this year and a market trial in 1995 for up to 2,000 users. SIP’s video dial tone network will carry video signals to users using SIP’s existing public switched telephone network. The technologies that allow video signals to be transmitted over normal copper telephone wires that Bell Atlantic has successfully trialed in the United States will be used by SIP in its trial in Italy.
SIP will trial Bell Atlantic’s Stargazer platform that enables users to select programming from their television screen with a remote control. Users will have VCR-like functionality for movies on demand, followed later by services such as home shopping and banking.
Bell Atlantic has just completed the first year of its technical trial of on-demand video programming in northern Virginia. In this trial, the company tested the transmission, switching, video file server and digital compression technologies that make possible on-demand delivery of entertainment and information. For the past year, participants have been able to order a movie, which is then transmitted over their telephone line to their TV just moments later.
The next stage in Bell Atlantic’s product development process is to test market Stargazer on-demand programming this summer. This test will pave the way for the commercial introduction of Stargazer services in the Washington, DC, area next year.
Bell Atlantic Corporation (NYSE: BEL), based in Philadelphia, is the parent of companies which provide a full array of local exchange telecommunications services in the mid-Atlantic region. The corporation is at the forefront of developing a variety of new products, including video entertainment and information services. Bell Atlantic also is the parent of one of the nation’s largest cellular carriers and has an ownership position in cellular properties internationally. In addition, Bell Atlantic owns an interest in Telecom Corporation of New Zealand and is the parent of companies that provide financial services in the U.S. and business systems services for customer-based information technology throughout the U.S. and internationally.
STET is the Italian telecommunications holding company that controls and coordinates the activities of more than 100 companies operating in the telecommunications sector. Its operating companies have significant expertise in the provision of domestic, intercontinental and satellite telephone services offering advanced solutions to more than 24 million consumer and business customers and cellular services to more than 1.3 million subscribers. STET International plays a lead role in the consortium that owns Teleocm Argentina and is present in Chile and Brazil. STET was awarded the license to build and operate a cellular license in Greece and has been shortlisted for the award of a GSM license in Lebanon.
/delval/
-0- 4/26/94
/CONTACT: Shelley Robinette of Bell Atlantic International, 703-875-8837, or Larry Plumb of Bell Atlantic Video Services, 703-974-2814
(BEL)